La basilica di San Sebastiano fuori le mura è una chiesa di Roma, al di fuori delle mura aureliane, dedicata a San Sebastiano (martire romano del III secolo) e costruita nel IV secolo. Essa venne definita “ad catabumbas” in quanto ospitante le catacombe di San Sebastiano.
I resti del santo furono poi trasferiti a San Pietro in Vaticano per il timore di un assalto da parte dei Saraceni, che in realtà ci fu, e che distrusse la chiesa, fatta, quest’ultima, ricostruire sotto papa Nicola I tra l’858 e l’867.
Ma l’edificio che è possibile vedere oggi risale alla riedificazione avvenuta sotto il cardinale Scipione Borghese nel secolo XVII e successivamente continuata sotto Flaminio Ponzio in un primo tempo, e Govanni Vasanzio in un secondo tempo.
Nel 1676 viene inoltre fatta costruire la cappella di San Sebastiano, per volere del cardinale Francesco Barberini, che intendeva proseguire il progetto di Boghese.
All’interno della Basilica si trova l’Altare con l’urna contenente i resti del santo e la sua statua - che rappresenta il santo in posizione sdraiata mentre è trafitto dalle frecce del martirio - opera di Giuseppe Giorgetti. Si può vedere inoltre la Cappella delle Reliquie, della cui decorazione si è occupato il duca di Baviera Massimiliano nel 1625. Ivi si conservano una freccia del martirio del santo, la colonna alla quale fu legato e infine la pietra del Quo vadis Domine?, sulla quale si trovano impresse le impronte dei piedi di Gesù Cristo. Alla destra dell’altare, invece, vi è la Cappella Albani, voluta nel 1706 da Papa Clemente XI, e dedicata alla famiglia omonima.
Epoca: IV secolo