La stazione ferroviaria di Roma Termini è il maggiore scalo ferroviario della città e d'Italia. Il nome non deriva dal fatto che la stazione è una "meta finale" (non consente il transito dei convogli), bensì dalle vicine Terme di Diocleziano.
La struttura si estende su una superficie di 225 mila mq ed è frequentata giornalmente da circa mezzo milione di passeggeri e costituisce il fulcro del sistema di trasporto di Roma, del Lazio e d'Italia.
Situata sul colle Esquilino, la sua costruzione iniziò nel 1868 con l'inaugurazione dei lavori da parte di papa Pio IX, lavori che, su progetto dell'architetto Salvatore Bianchi, si conclusero dopo varie interruzioni nel 1874. Negli anni seguenti la stazioni subì varie modificazioni dovute soprattutto ad ammodernamenti eseguiti per permettere l'utilizzo dell'energia elettrica.
Con la crescita del traffico ferroviario nel 1939 fu decisa la realizzazione di un nuovo impianto ferroviario; la vecchia stazione venne demolita, ma la costruzione della nuova si arrestò a causa della guerra e la caduta del regime fascista.
La stazione attuale venne costruita nell'immediato dopoguerra su progetto degli architetti Montuori e Vitellozzi e fu inaugurata nel 1950. Una caratteristica del progetto è la slanciata pensilina d'ingresso (detta "il dinosauro") realizzata in cemento armato. Tutto il nodo ferroviario è stato ristrutturato nel 2000 per il Giubileo realizzando una nuova biglietteria, un centro commerciale, un sistema automatizzato di controllo del traffico e migliorando le strutture d’informazione, il deposito bagagli ed i servizi igienici.
Stazione Termini è punto di scambio per le linee della metropolitana A e B ed è servita da numerose linee di autobus e tram; inoltre è il principale terminal cittadino dei taxi.
Il 23 dicembre 2006 la stazione è stata dedicata a papa Giovanni Paolo II.
Veduta della vecchia Stazione Termini